By : Agosto 6th, 2020 Artigianato 2 Comments

Alla scoperta della lavorazione del sughero!

Pensando ai prodotti tipici del Portogallo, ci viene da pensare subito al vino,  come il Porto o il vino di Madeira, oppure alle splendide ceramiche,  gli azulejos, dipinte a mano che decorano case e giardini.

Non tutti sanno però che il Portogallo è al primo posto nel mondo per la lavorazione del sughero con il 53% della produzione mondiale. Nella zona dell’ Alentejo, tra Lisboa e la costa atlantica, si concentra il 72% della produzione totale dell’intero Paese e qui sapienti artigiani lavorano il sughero.

Cosa si ottiene dalla lavorazione della corteccia? Praticamente tutto: tappi, accessori per la casa,  accessori di moda, vestiti e scarpe, ma anche borse e zaini,  mobili e rivestimenti per il pavimento o le pareti.

Il sughero è un prodotto  naturale al 100%, è morbido, resistente, versatile, riciclabile, ipoallergenico e ha proprietà termiche mantenendo sia il caldo che il freddo. 

Il sughero è un elemento  così radicato nella storia del Portogallo che ne troviamo traccia in molti monumenti:

  • Il Convento de Santa Cruz do Buçaco e il Convento dos Capuchos di Sintra, per esempio, dove i monaci utilizzavano il sughero per rivestire le pareti e rendere l’ambiente più confortevole ed è così che troviamo alcune celle e alcune zone comuni con le pareti rivestite in sughero.
  • Nella basilica da Estrela a Lisbona, si possono ammirare i presepi del XVIII secolo con figure in terracotta su scenari di sughero.
  • Gli stipiti delle porte, delle finestre e gli oblò dello Chalet della Condessa d’Edla a Sintra, sono decorati con elementi realizzati in sughero.
  • La località di São Brás de Alportel (Algarve), deve il suo sviluppo all’industria del sughero e oggi si trova al centro della Rota da Cortiça (La Strada del Sughero) attraverso bellissime foreste di sughero.

La coltivazione delle piante da sughero è un’ arte che richiede tempo e tanta pazienza.  Una quercia da sughero impiega 25 anni per essere produttiva e poter fare la prima “demaschiatura” (estrazione del sughero). Tra una demaschiatura e l’altra dovranno passare 9 anni e solo a partire dalla terza avremo un sughero abbastanza compatto e utilizzabile. Le assi di sughero vengono  impilate all’aperto, in seguito vengono bollite e suddivise in base allo spessore e alla qualità. Con le assi migliori si ottengono i tappi naturali mentre le assi di qualità inferiore verranno utilizzate per le suole per le scarpe o i tappi per vini comuni. Gli alberi possono vivere fino a 400 anni e assicurare raccolti per ben 200 anni.