Nella Mouraria, il quartiere che fu concesso ai mori dopo la conquista cristiana, quello che é considerato uno dei luoghi più mistici e antichi di Lisbona, la culla del Fado, dove lo spirito di Maria Severa aleggia tra le stradine strette, si trova un posto che ormai fa parte dello spirito del luogo: la taverna “Os Amigos da Severa”.
In questo posto ormai leggendario, dove si racconta che la stessa Maria Severa (considerata la prima cantante di fado nel XIX secolo, n.d.r.) cantasse, ci accoglie il signor Antonio, che ormai per tutti é Antonio da Severa.
Antonio nasce nella Beira Alta, nel 1953, si trasferisce a Lisbona con la sua famiglia, che arriva nella capitale per ragioni di lavoro.
A quell’epoca Antonio aveva 10 anni. Lui stesso comincia a lavorare molto presto. Ci racconta di un lavoro per la compagnia dell’acqua, in cui distribuiva materialmente acqua alle persone. Un lavoro duro, ma darsi da fare era necessario.
Poi, di ritorno dal servizio militare la svolta: Antonio aveva poco più di vent’anni e decide di investire i suoi risparmi nell’acquisto di una taverna, un posto suo, in cui cominciare a costruire il suo futuro.
E cosi nel 1976, ormai 45 anni fa, diventa proprietario della taverna “Os Amigos da Severa”
Questo luogo é un posto incredibile, originale e in qualche modo fuori dal tempo (e dal mondo). Punto di riferimento del quartiere, in esso si uniscono tante tradizioni: la ginjinha, il fado, la Madonna di Fatima…
No, non mi sono confusa. Ho detto proprio la Madonna di Fatima
Perché quando si entra in questa taverna, tra bottiglie di vino e ginjinha, fotografie e antichi quadri, sul bancone si erge lei, Nostra Signora, a benedire il posto e chi vi entra.
Antonio ci racconta che si tratta di un regalo di un cliente, che risale già a molti anni addietro. Questa persona aveva proposto ad Antonio di offrirgli una statua della Madonna di Fatima per proteggere lui e questo posto, che per questo cliente, era un posto speciale. E Antonio aveva accettato, dando a questa statua un posto d’onore sul suo bancone. Da allora é diventato un piccolo santuario. Può sembrare irriverente, ma é un esempio interessante di come la devozione religiosa ufficiale e quella popolare si uniscano. Tra le mani della Madonna tantissimi rosari e Antonio ci spiega che molte persone passano da li a chiedere una grazia e, quando la loro preghiera viene esaudita, allora lasciano un rosario come ringraziamento tra le mani della Madonna. E anche Antonio, quando fa un brindisi, non si dimentica mai di dedicare una parola a Nostra Signora e invocare la sua benedizione.
Ma oltre a questo angolo di fede, in questo luogo mistico si trova davvero di tutto.
Alle pareti vecchie copertine di dischi, di fado naturalmente. Non manca Amalia e Fernando Mauricio, un mito per la gente del quartiere. D’altra parte lui stesso raccontava che da bambino si sedeva su un barile, proprio fuori a questa taverna, per ascoltare il fado. E ancora oggi qui il fado non manca mai. Quello “vadio”, vagabondo, quello più popolare e spontaneo. E quando non c’é chi canta, allora c’é radio Amalia, che trasmette fado ad ogni ora e che non manca mai nella taverna di Antonio.
Antonio mostra orgoglioso i quadri antichi alle pareti della sua taverna, quelli che rappresentano Maria Severa, ma anche l’immancabile Santo Antonio, al quale sono dedicate le feste di giugno tanto amate dal quartiere.
E poi ci sono le foto, tante foto, di anni diversi. Ma al centro c’é sempre lui: Antonio, lo spirito di questo luogo.
Basta seguire le foto lungo le pareti per ricostruire la storia di questo posto.
C’é Antonio più giovane, in compagnia di musicisti, che di solito animano le serate della taverna, ci sono foto più recenti e addirittura un fumetto che lo rappresenta.
Antonio non é il proprietario de “Os Amigos da Severa”, Antonio é “os amigos da Severa”. Chiunque passi da li, si affaccia anche solo un attimo per salutarlo, o per bere un bicchierino al volo, di preferenza insieme a lui, che é sempre disponibile a tenervi compagnia.
Da Antonio si entra per una birra fresca, o un bicchiere di vino senza troppe pretese, o una ginjinha, che a differenza degli altri bar qui é servita in una versione meno alcolica e fredda.
Antonio ne é molto orgoglioso. Ci mostra una frase attaccata al frigorifero dove si legge “Della Severa e di Antonio ricordo una cosa buona, c’é una ginjinha famosa che é la migliore di Lisbona”
E la ginjinha di Antonio famosa lo é davvero, visto che é anche citata in un libro di vini e liquori.
E se ci fossero ancora dubbi sul fatto che la vita di Antonio sia strettamente legata a questo luogo, lui continua a raccontarci di come ormai conosca ogni suo cliente. Ci sono quelli fissi ai quali non deve neppure domandare cosa vogliano, perché Antonio lo sa già. E anche con le persone di passaggio, riesce a capire cosa gli piacerebbe bere. Anni di esperienze, contatti col la gente. In fondo questo é quello che più gli piace. In questo posto Antonio ha unito la necessità di guadagnare al piacere di stare in mezzo agli altri, nel quartiere che più ama.
Da qualche anno Antonio vive nella Mouraria. Prima abitava nel quartiere di Benfica, ma lui abitante della Mouraria lo era da sempre. “La casa é quella che ci scegliamo, dove ci sentiamo bene” ci dice. E lui adora questo posto; non é un caso che ci accolga indossando con orgoglio la maglia del quartiere.
Ormai fa parte del “Bairro” (quartiere), una vera istituzione. Lo conosce, lo ha vissuto, lo ha visto cambiare, passare dal quartiere povero e malfamato, al quartiere riconosciuto finalmente come storico e autentico.
E la taverna di Antonio fa parte di questo luogo che i mori ci hanno lasciato. Era li, secondo la storia, già duecento anni fa. E da 45 anni la vita di questo posto si é intrecciata con quella di Antonio, che orgoglioso ci mostra i documenti dell’epoca, per attestare un legame tra lui e quel luogo che dura da molto.
Quando decidete di passeggiare per la Mouraria quindi, proprio accanto alla casa di Maria Severa Onofriana, che oggi ospita un’importante casa di fado (Maria da Mouraria), fermatevi a bere un bicchierino insieme al signor Antonio. Approfittatene per respirare un’aria di autenticità, senza lasciarvi impressionare dall’aspetto abbastanza originale del luogo, ma godendovi un’ atmosfera unica.
In fondo, alla taverna “Os amigos da severa” é come bere un bicchierino tra amici. E come dice il cartello che ci guarda dall’alto: “Bevi, senza paura, fino a bere un bicchiere di troppo, noi manterremo il segreto e ti porteremo a casa”.