Monumento commemorativo della battaglia di Aljubarrota e del pantheon reale, la cui costruzione iniziò alla fine del XIV secolo con il patrocinio di D. João I, il monastero domenicano di Batalha è l’edificio più significativo del gotico portoghese. I suoi vasti annessi oggi sono un ottimo esempio dell’evoluzione dell’architettura medievale fino all’inizio del XVI secolo, dall’esperienza inedita del tardo gotico alla profusione decorativa del manuelino.
Il Monastero di Santa Maria da Vitória, chiamato anche Monastero di Batalha, è senza dubbio una delle opere più belle dell’architettura portoghese ed europea.
Questo eccezionale complesso architettonico è il risultato dell’adempimento di una promessa fatta dal re D. João I, in segno di gratitudine per la vittoria ad Aljubarrota, una battaglia combattuta il 14 agosto 1385, che assicurò il trono e garantì l’indipendenza del Portogallo.
Dom João I è sepolto lì, nella Cappella del Fondatore, accanto a sua moglie, D. Filipa e ai loro figli.
I lavori sono durati per più di 150 anni, attraverso diverse fasi di costruzione. Questa durata giustifica l’esistenza, nelle sue proposte artistiche, di soluzioni gotiche manueline (predominanti) e di una breve nota rinascimentale. Diverse aggiunte furono introdotte nel progetto iniziale, risultando in un vasto complesso monastico che attualmente comprende una chiesa, due chiostri con annessi e due pantheon reali, la Cappella del Fondatore e le Cappelle Imperfette.
L’abissale Sala Capitolare rivela un’immensa volta, senza alcun supporto centrale. Il progetto è considerato uno dei più audaci dell’architettura gotica europea.
La storia racconta che l’architetto Afonso Domingues, già cieco, subito dopo aver realizzato questa volta, sarebbe rimasto lì tre giorni e tre notti per vedere se resisteva, per assistere alla sua opera più grande o morire con essa.
Create da D Duarte sono le Cappelle Imperfette che, nonostante il nome, sono assolutamente maestose. Solo che non furono mai finite e rimasero tali, incomplete ma spettacolari.
Monumento nazionale, il monastero fa parte della Lista del Patrimonio Mondiale definita dall’UNESCO, dal 1983.