Nossa Senhora da Nazaré è un’immagine scolpita nel legno, alta circa 25 cm, raffigurante la Vergine Maria seduta su una bassa panca che allatta al seno Gesù Bambino, con il volto e le mani dipinti in un colore “scuro”. Secondo la tradizione orale, fu scolpita da San Giuseppe quando Gesù era ancora un bambino, con il volto e le mani dipinti, decenni dopo, da San Luca. È venerata nel Santuario di Nossa Senhora da Nazaré, a Sítio da Nazaré, in Portogallo.
La storia dell’immagine fu pubblicata nel 1609, per la prima volta, da Frei Bernardo de Brito, nel libro monarchia lusitana. Questo monaco di Alcobaça, cronista del Portogallo, riferisce di aver trovato una donazione del 1182 nel suo registro del monastero, che includeva la storia dell’immagine, che era venerata nei primi giorni del cristianesimo a Nazaret, in Galilea, città natale di Maria. Da qui l’invocazione di Nossa Senhora – da Nazaré. Dalla Galilea fu portata, nel V secolo, in un convento vicino a Mérida, in Spagna, e da lì, nel 711, al Sítio (di Nostra Signora) di Nazaré, dove continua ad essere venerata.
La storia di questa immagine è inseparabile dal miracolo che salvò D. Fuas Roupinho, nel 1182, un episodio che convenzionalmente veniva chiamato “la leggenda di Nazaré”.
Durante il Medioevo apparvero in tutta Europa centinaia di immagini di Vergini Nere, la maggior parte delle quali, come questa, erano scolpite nel legno, di piccole dimensioni e legate a una leggenda miracolosa. Oggi ci sono circa quattrocento di queste immagini, antiche o loro repliche, nelle chiese di tutta Europa, così come alcune più recenti nel resto del mondo.
La vera e sacra immagine di Nossa Senhora da Nazaré non è stata ancora sottoposta ad un test di laboratorio per datarla scientificamente e parallelamente per ottenere conferma di essere di fronte a un’immagine bimillenaria, o ad una replica prodotta successivamente.
La leggenda di Nazaré narra che all’alba del 14 settembre 1182, D. Fuas Roupinho, cavaliere del castello di Porto de Mós, cacciava lungo la costa, circondato da una fitta nebbia, vicino alle sue terre, quando vide un cervo che subito iniziò a inseguire. Il cervo si diresse verso la cima di una scogliera. D. Fuas, nella nebbia, si isolò dai suoi compagni. Quando si rese conto di essere in cima alla scogliera, sull’orlo, in pericolo di morte, riconobbe il luogo. Era proprio accanto a una grotta dove veniva venerata un’immagine della Vergine Maria con Gesù Bambino. Chiese ad alta voce: Nostra Signora, aiutatemi! Immediatamente il cavallo si fermò miracolosamente, conficcando le zampe nel masso roccioso sospeso nel vuoto, salvando così il cavaliere e il suo cavallo da una morte certa che sarebbe derivata da una caduta di oltre cento metri.
D. Fuas scese da cavallo e scese nella grotta per pregare e ringraziare il miracolo. Quindi mandò i suoi compagni a chiamare dei muratori per costruire una cappella sopra la grotta, a ricordo del miracolo, l’Eremo della Memoria, per esporvi l’immagine miracolosa. Prima che la grotta venisse coperta, i muratori demolirono l’altare e tra le pietre, inaspettatamente, trovarono una cassaforte d’avorio contenente alcune reliquie e una pergamena, in cui le reliquie furono identificate come provenienti da San Biagio e San Bartolomeo e veniva raccontata la storia dell’immagine raffigurante la Beata Vergine Maria. Nel 1377, il re D. Fernando (1367-1383), a causa del notevole afflusso di pellegrini, ordinò la costruzione di una chiesa, vicino alla cappella, nella quale fu trasferita l’immagine di Nossa Senhora da Nazaré.
La popolarità di questa devozione al tempo delle scoperte era così grande tra i naviganti che sia Vasco da Gama, prima e dopo il suo primo viaggio in India, sia Pedro Álvares Cabral, vennero in pellegrinaggio a Sítio da Nazaré. Tra i tanti pellegrini della Famiglia Reale, segnaliamo la Regina D. Leonor d’Austria, terza moglie del Re D. Manuele I, sorella dell’Imperatore Carlo V, futura Regina di Francia, che soggiornò presso il Sito per alcuni giorni, nel 1519, in una sistemazione di legno costruita appositamente per quest’ occasione. Anche S. Francisco Xavier, sacerdote gesuita, apostolo d’Oriente, venne in pellegrinaggio a Nazaré prima di partire per Goa. Infatti, i gesuiti portoghesi furono i principali propagatori di questo culto in tutti i continenti.
Nel XVII e XVIII secolo, il culto di Nossa Senhora da Nazaré fu ampiamente diffuso in Portogallo e nell’impero portoghese. Ancora oggi vengono venerate alcune repliche della vera immagine e nel mondo sono diverse le chiese e le cappelle dedicate a questa invocazione. Vale la pena menzionare l’immagine di Nossa Senhora da Nazaré, che è venerata a Belém do Pará, in Brasile, la cui festa annuale si chiamava Círio de Nazaré ed è uno dei più grandi pellegrinaggi del mondo, raggiungendo due milioni di pellegrini in un giorno.