Modi di dire divertenti della lingua portoghese

By : Dicembre 1st, 2020 Curiosità 0 Comments

Oggi ho deciso di dedicare il mio articolo ad alcune espressioni idiomatiche abbastanza comuni nella lingua portoghese che provengono da storie e da tradizioni di questo paese e che rappresentano una ricchezza culturale che trovo interessante condividere con voi. Per chi non è nato parlando portoghese, può essere l’occasione per imparare alcuni modi di dire e per chi li usa da sempre, vediamo se ne conosce tutti i significati!

– Con il re nel ventre: L’espressione viene dai tempi della monarchia quando le regine in gravidanza , in attesa del futuro sovrano, cominciavano ad essere trattate con particolare deferenza, poiché aumentavano la prole reale e, talvolta, davano eredi al trono, anche bastardi.

Al giorno d’oggi questa espressione si riferisce a una persona che dà molta importanza a se stessa.

– Coprire il sole con un setaccio: Il setaccio è un oggetto circolare di legno con fondo in metallo, seta o crine di cavallo, attraverso il quale passa la farina o altra sostanza macinata. Qualsiasi tentativo di coprire il sole con il setaccio è inutile, poiché l’oggetto è permeabile alla luce.

L’espressione sarebbe nata da questa scoperta, che attualmente indica uno sforzo infruttuoso per nascondere un errore o negare le prove.

– Salvato dalla campana: il detto ha origine in Inghilterra. Là, in passato, non c’era spazio per seppellire tutti i morti. Quindi le bare venivano aperte, le ossa prese e inviate all’ossario e la tomba usata per un altro. Ma a volte, aprendo le bare, i becchini notavano che c’erano graffi all’interno, che indicavano che il morto, in effetti, era stato sepolto vivo (catalessi – molto comune all’epoca).

Così nacque l’idea, quando si chiudevano le bare, di legare una striscia attorno al polso del morto, una striscia che veniva passata attraverso un foro nella bara e legata a una campana. Dopo la sepoltura, qualcuno rimaneva di turno accanto alla tomba per alcuni giorni. Se l’individuo si svegliava, il movimento del braccio faceva suonare il campanello. In questo modo veniva salvato dalla campanella. Oggi, l’espressione significa fuggire dai guai per una frazione di secondo.

– Gatti sgocciolati (4 gatti): questa espressione risale a una tortura giapponese che consisteva nel gocciolare olio bollente su persone o animali, in particolare gatti.

Ci sono diverse narrazioni ambientate in Asia che mostrano persone con i piedi immersi in un calderone di olio bollente. Poiché la tortura aveva pochi spettatori, tale era la crudeltà, l’espressione “gatti sgocciolati” finì per significare poca assistenza senza entusiasmo, o curiosità, per qualsiasi evento. Noi diremmo quattro gatti. 

– Maria va con le altre: Dona Maria I, madre di D. João VI (nonna di D. Pedro I e bisnonna di D. Pedro II), impazzi da un giorno all’altro. Dichiarata incapace di governare, fu rimossa dal trono. Iniziò a vivere in isolamento e fu vista solo quando andava a fare una passeggiata, scortata da numerose dame di compagnia. Quando il popolo vedeva la regina presa dalle dame in questa processione, era solita commentare: “La va D. Maria con le altre”. Al giorno d’oggi l’espressione si applica a una persona che non ha opinioni e che può essere facilmente convinta.

– Dove Giuda perse gli stivali: come tutti sanno, dopo aver tradito Gesù e ricevuto 30 denari, Giuda cadde in depressione e senso di colpa, infine impiccandosi a un albero. Si scopri che si uccise senza gli stivali. E i 30 soldi non furono trovati con lui. Presto i soldati andarono alla ricerca degli stivali di Giuda, dove probabilmente si trovavano  i soldi. La storia d’ora in poi tace. Non sapremo mai se trovarono gli stivali e i soldi. Ma l’espressione ha attraversato venti secoli. Al giorno d’oggi, il detto significa un luogo lontano e inaccessibile.

– Camminare “A Toa” (senza meta): Toa è la corda con cui una nave rimorchia l’altra. Una nave che “naviga a toa” è quella che non ha né timone né rotta, andando dove determina la nave che la tira. Una donna a toa, ad esempio, è quella che è comandata da altri. Oggi il proverbio significa camminare senza meta, spensierati, per passare il tempo.

– Come le sardine in latta: la parola sardina deriva dal latino sardine. Designa il pesce abbondante in Sardegna, una regione ben nota in Italia. È un alimento apprezzato e nutriente, dal sapore molto particolare. Le sardine, se inscatolate sott’olio o in un’altra salsa, vengono incollate insieme. Per analogia, l’espressione popolare sardine in scatola viene utilizzata per designare il sovraffollamento nei veicoli di trasporto pubblico.

– Amico del giaguaro: secondo gli studiosi della lingua portoghese, questo termine deriva da una storia curiosa. Si dice che un cacciatore bugiardo, catturato senza armi da un giaguaro, lanciò un grido così forte che l’animale scappò terrorizzato. Nessuno credette alla storia dicendo che, se così fosse stato, il cacciatore sarebbe stato divorato. Il cacciatore, indignato, chiese al suo interlocutore  se fosse, in fondo, suo amico o amico del giaguaro. Attualmente, l’espressione significa falso amico, ipocrita.

– I cetrioli sono attorcigliati quando sono piccoli: gli agricoltori che coltivano cetrioli devono dare a queste piante la forma migliore. Rimuovere alcuni “semi”per lo sviluppo dei cetrioli. Se questa piccola potatura non viene eseguita, i cetrioli non crescono nel migliore dei modi perché creano un ramo senza valore e acquisiscono un sapore sgradevole. Così come è necessario modellare i cetrioli nel modo migliore, è anche necessario plasmare il carattere dei bambini il prima possibile.

-Le fave contate: in passato si votava con fagioli bianchi e neri, che significava sì o no. Ogni elettore metteva il voto, cioè il fagiolo, nell’urna. Poi veniva il conteggio e veniva eletto chi avesse il maggior numero di fagioli bianchi. Oggi significa fare affari sicuri.

-Resvés Campo de Ourique: Campo de Ourique è un quartiere di Lisbona sulla collina, un po’ lontano dal centro storico originale della città. Il 1 ° novembre 1755, quando ci fu il famoso e terribile terremoto a Lisbona, le persone fuggirono il più possibile nelle zone più alte della città. Gli abitanti di Campo de Ourique ebbero paura con l’avvicinarsi delle acque dello tsunami che ne segui, ma ebbero la fortuna di rimanere ai margini del quartiere, lasciando tutti al sicuro. La storia è rimasta nella memoria dei portoghesi e della maggior parte dei cittadini di Lisbona ed è usata ancora oggi per descrivere situazioni che non sono accadute per caso, tranne che per la fortuna che qualcuno ha.

-Molti anni a girare il pollo: l’origine di questa espressione è piuttosto controversa ma alcuni portoghesi mi hanno spiegato che ha a che fare con il fatto che, nelle famiglie che lavoravano in ristorazione, uno dei primi compiti da imparare era girare il pollo sulla griglia, quindi col tempo diventava una vera routine e le persone che lo facevano acquivano molta esperienza. Al giorno d’oggi, l’espressione indica di avere molta esperienza in un lavoro o un’attività.

-Restare in acqua di baccalà. Significa “essere nel nulla”, “non essere realizzato”. Una delle tradizioni più consolidate tra i pescatori portoghesi riguarda il lavoro dei bacalhaeiros nei mari di Terra Nova o Groenlandia. Oltre ai successi e alle avventure di questo tipo di pesca, si verificarono molte tragedie, molti carichi e barche rimasero per sempre in queste acque. Se il significato della frase è perdere qualsiasi cosa, “rimanere senza effetto”, “non giungere a buon fine”, “essere frustrato”, sembra ragionevole ipotizzare la sua origine nell’attività di pesca dei bacalhaeiros 

-Qualcosa XPTO: Quando diciamo che qualcosa è “XPTO”, di solito intendiamo che qualcosa è molto buono. Questa espressione deriva da documenti manoscritti medievali, dove l’acronimo XPTO era usato per designare Cristo, che, a sua volta, era già un patrimonio di ortografia greca molto comune nel Medioevo (XPISTI). La gente non si rendeva conto che quei simboli significavano Cristo in greco e leggevano “XPTO” quando volevano designare qualcosa di eccellente, divino o magnifico.

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