Tripeiros e Alfacinhas

By : Settembre 19th, 2020 Storie e leggende 0 Comments

Se Lisbonesi e Portuensi sono i nomi ufficiali degli abitanti di Lisbona e Porto, è come alfacinhas  e tripeiros che sono conosciuti.

Ma perché i lisbonesi sono alfacinhas (lattughini) e quelli di Porto tripeiros (mangiatori di trippa)?

La lattuga é all’origine dei primi e  la trippa all’origine dei secondi, e se il motivo per essere tripeiros è chiaro, storico e onorevole, sembra che l’alfacinhas sia meno chiaro, sebbene altrettanto storico.

Una delle spiegazioni dice che gli abitanti di Lisbona sono alfacinha perché, per molti secoli, le colline di Lisbona sono state piene di questa pianta che veniva usata per cucinare, per la medicina e anche per la profumeria. Furono gli arabi a coltivarla quando occuparono questa zona della penisola iberica nell’VIII secolo d.C.

La pianta aveva, in arabo, il nome “Al-Hassa” da cui derivava la parola “alface (lattuga)”, in portoghese.

Un’altra teoria dice che furono gli abitanti delle zone circostanti di Lisbona – che i cittadini di Lisbona chiamavano “saloios” – a “restituire” il soprannome ai cittadini di Lisbona, chiamandoli “alfacinhas”, in una sorta di scambio di gagliardetti.

È perché? Perché gli abitanti di Lisbona, a partire dal XIX secolo, iniziarono ad adottare l’abitudine di passeggiare la domenica per la zona di saloia, con fiocchi alla moda che sembravano una lattuga al collo.

C’è anche chi dice che il soprannome di “alfacinhas” sia dovuto al fatto che i lisbonesi non si muovono molto oltre la loro città e quindi sembrano lattuga, attaccata al suolo …

Il soprannome “tripeiros” ha un’origine, invece, non solo onorevole ma anche molto patriottica e che dimostra la dedizione della città Invicta a cause che hanno coinvolto la dignità e l’indipendenza del Portogallo.

L’epiteto, infatti, nasce da un grande spirito di sacrificio e da un’enorme fermezza di carattere della gente di Porto. Nel XV secolo, il re D. João I e l’Infante D. Henrique organizzarono segretamente la presa di Ceuta (1415) e, sebbene ignorassero il destino di tutti i preparativi e il motivo della costruzione di così tante navi, al cantiere navale di Miragaia, gli abitanti di Porto si unirono incondizionatamente per aiutare l’infante D. Henrique, nato in quella città e responsabile di tutti quei preparativi.

E in tal modo cercarono di aiutare facendo un sacrificio gigantesco!

Fornirono all’intera flotta la carne che riuscirono a trovare, lasciando agli abitanti solo le budella per sfamarsi. È quindi una questione di onore e orgoglio avere il nome “tripeiros”.

Le rivalità tra Tripeiros e Alfacinhas ha secoli di storia.

Si dice che “il Santo di casa non fa miracoli”, ma Santo António è sempre stato ben accolto per le strade della capitale. I settentrionali, invece, non si esentano dal festeggiare San Giovanni, che per la sua fama di seduttore è conosciuto come il meno affidabile tra i santi.

Quando parli di feste, parli di divertimento. E divertimento è sinonimo di uscire per strada… “Da Ribeira a Foz” – dice la canzone, a chiunque sia di Porto piace sentire la notte vicino al Douro. I “matti a Lisbona” ​​si rivolgono al Tago e cantano “Sto bene, bene, questa mattina a Lisbona”.

Le faide tra nord e sud sono già state dipinte, cantate, parlate e scritte … ma la più grande è vissuta sul campo. Il vero patriottismo di oggi si vede nel calcio e niente di meglio che guardare una partita degli eterni rivali Benfica e Porto, per rendersi conto che i rapporti non sono migliorati nel tempo.

Discussioni regionaliste a parte, c’è un punto comune tra Lisbona e Porto: tutte le discussioni finiscono in un caffè all’angolo bevendo una birra, chiedendo un fino se si é Porto o una imperial a Lisbona. E se a Porto, per ordinare un caffè, si dice “cimbalino”, questo a Lisbona, è cinese. Ti consiglio di chiedere una bica. A proposito, il cimbalino ha a che vedere con il marchio, Cimbali, delle macchine da caffè. E bica? Lo lasciamo per la prossima storia.

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