D Afonso Henriques e la conquista di Lisbona

By : Agosto 26th, 2020 Storie e leggende 0 Comments

D. Afonso Henriques era il figlio dei conti D. Henrique – secondo figlio di Henrique, duca di Borgogna – e D. Teresa, figlia bastarda del re di León e Castiglia, Afonso VI. Nacque nel 1109, probabilmente a Viseu, poiché è in questa città della Beira che, in quel momento, la presenza della madre, l’Infanta D. Teresa, può essere storicamente determinata, tenendo conto della ricostruzione del suo itinerario sulla base delle fonti documentarie dell’epoca. Il futuro re fu educato in Entre Douro e Minho, nelle terre del suo tutore, forse D. Egas Moniz de Ribadouro. Orfano di padre nel 1112, quindi all’età di 3 anni, non poteva certo conservare altri ricordi se non quelli riportati dai suoi educatori. Il successivo matrimonio della madre con il nobile galiziano Fernão Peres de Trava, e il tentativo da parte della nuova corte di D.Teresa di riportare il territorio portoghese nell’orbita galiziana, sono fattori che avranno certamente contribuito a allontanare l’infante dalla corte di sua madre.

D.Afonso Henriques sconfisse nella battaglia di São Mamede, nel 1128, vicino a Guimarães, le forze antipatriottiche guidate dall’amante di sua madre, Fernão Peres de Trava, inaugurando la prima delle quattro dinastie di re del Portogallo, simboli della nazione fino all’inizio del 20 ° secolo. È interessante notare che oggi è noto che la propaganda nazionalista del XX secolo ha trasformato il marito in un amante per sminuire la figura del conte galiziano.

Il 25 luglio 1139, vinse contro l’Islam la più emblematica delle sue vittorie, nella battaglia di Ourique, mitizzata dalla storiografia successiva in una elaborata leggenda.

Nel 1144, papa Eugenio III invocò una nuova crociata per la penisola iberica. L’armata arrivò nella città di Porto il 16 giugno, convinta dal vescovo di Porto, Pedro II Pitões, a prendere parte a questa operazione militare. Dopo la conquista di Santarém (1147), sapendo la disponibilità dei crociati ad aiutare, le forze di D. Afonso Henriques proseguirono verso sud, in direzione di Lisbona.

L’Assedio di Lisbona iniziò il 1 luglio 1147 e durò fino al 21 ottobre, culminando con la conquista di questa città ai Mori con l’aiuto dei Crociati che si stavano dirigendo verso il Medio Oriente, più precisamente in Terra Santa. Fu l’unico successo della Seconda Crociata.

Le forze portoghesi avanzarono via terra, quelle dei Crociati via mare, penetrando la foce del fiume Tago; nel giugno dello stesso anno le due forze si riunirono, i primi scontri avvennero alla periferia ovest della collina su cui sorgeva la città di allora, oggi quartiere della Baixa. Dopo violenti combattimenti, sia questa zona che quella orientale furono dominate dai cristiani, imponendo così un assedio all’opulenta città mercantile.

Ben difese, le mura della città si rivelarono inespugnabili. Le settimane trascorrevano in tentativi  di assedio, mentre le macchine da guerra degli assedianti lanciavano ogni sorta di proiettili contro i difensori; il numero dei morti e dei feriti cresceva da parte a parte.

Nei primi di ottobre aprirono una breccia. Sull’orlo di un attacco cristiano su due fronti, i musulmani, indeboliti da lotte, fame e malattie, capitolarono il 20 ottobre.

Ma come spesso accade, in questa parte della storia, una leggenda ha preso il posto della realtà: la leggenda narra che D. Afonso Henriques avesse messo sotto assedio la città di Lisbona, aiutato dai tanti crociati che di lì passavano sulla via per la Terra Santa.

In uno dei tentativi di assaltare una delle porte della città, un cavaliere del suo esercito, Martim Moniz, affrontò i Mori e riuscì a tenere la porta aperta. Il suo corpo fu schiacciato tra le due porte e permise cosi ai cristiani di entrare in città.

Gravemente ferito, Martim Moniz entrò in città con i suoi compagni e fece anche alcune vittime tra i suoi nemici, prima di cadere morto.

D. Afonso Henriques per onorare il suo coraggio e il suo sacrificio, ordinò che quell’ingresso della città si chiamasse Martim Moniz.

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