Quando il Portogallo si veste di bianco.

By : Agosto 22nd, 2020 Storie e leggende 0 Comments

Quando l’inverno sta per finire e la primavera prepara il suo arrivo nei primi mesi dell’anno, il paesaggio si veste di bianco. E sempre più persone partecipano alla grande festa dei mandorli in fiore.

Un itinerario al nord e uno al sud, che tra borghi storici e luoghi autentici, trasportano i visitatori in un viaggio indimenticabile.

Oggi due regioni del Portogallo promuovono la via dei mandorli: il Transmontano nord-orientale e l’Algarve.

Nel Nordest Transmontano, alla fine dell’inverno (soprattutto nei mesi di febbraio e marzo), il tono bianco del mandorlo in fiore si fonde con i toni del verde e del marrone del paesaggio.

In questo momento, la regione promuove anche la “Festa del mandorlo in fiore”. Oltre a un programma di attività culturali e ricreative, c’è una Fiera dell’Artigianato, dove si può anche degustare la cucina locale.

C’è la possibilità di assaggiare le mandorle ricoperte, una delle specialità regionali, soprattutto se si ha la possibilità di assistere al rito originale della sua realizzazione. Le mandorle vengono tostate, a fuoco lento, in una grande ciotola di rame dove i pasticceri, con le dita protette dai ditali, versano pazientemente lo zucchero e arrotolano le mandorle per diverse ore. Esistono tre tipi di mandorle: con lo zucchero bianco (“mandorla appuntita”), ricoperte di cioccolato e cannella (“mandorla fondente”) o ricoperte da uno strato molto sottile di zucchero (“mandorla peladinha”).

Nel sud del Portogallo, annunciando l’arrivo della primavera, la fioritura dei mandorli ricopre di bianco l’Algarve, in uno spettacolo incredibile e indimenticabile.

Un fragile manto rosa e bianco che si estende attraverso le terre del barrocal sopra i frutteti dell’interno dell’Algarve, dove molti villaggi conservano i nomi di origine araba.

Ma come sono arrivati ​​i mandorli in Portogallo? La spiegazione viene da un’antica e romantica leggenda.

Molti, molti secoli fa, prima che esistesse il Portogallo e quando Al-Gharb, apparteneva agli arabi, il famoso e giovane re Ibn-Almundim, che non aveva mai conosciuto la sconfitta, regnava a Chelb, futura Silves. Un giorno, tra i prigionieri di una battaglia, vide la bellissima Gilda, una principessa bionda dagli occhi azzurri e dal portamento orgoglioso. Impressionato, il re moresco le diede la libertà, guadagnò gradualmente la sua fiducia e un giorno le confessò il suo amore e le chiese di essere sua moglie. Per un po’ furono felici, ma un giorno la bella principessa del Nord si ammalò senza una ragione apparente. Un vecchio prigioniero delle terre del nord chiese di essere ricevuto dal re disperato e gli rivelò che la principessa soffriva di nostalgia per la neve del suo lontano paese. La soluzione era alla portata del re moresco, poiché sarebbe bastato far piantare molti mandorli in tutto il suo regno, e quando i fiori bianchi fossero sbocciati avrebbero dato alla principessa l’illusione della neve e l’avrebbero guarita dalla sua nostalgia. La primavera successiva, il re condusse Gilda alla finestra della terrazza del castello e la principessa sentì le sue forze tornare quando vide quella visione indescrivibile dei fiori bianchi che si stendevano davanti a lei. Il re e la principessa moreschi vissero lunghi anni di intenso amore, aspettando con ansia, anno dopo anno, la primavera che portò il meraviglioso spettacolo dei mandorli in fiore.

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